Mai andare a letto truccate! Dal dermatologo alla beauty influencer ormai ce lo sentiamo dire ogni giorno. Ma a volte siamo talmente stanche che la tentazione di rimandare è fortissima. Per fortuna ci sono le salviettine, basta una passata e sei pronta. Oppure c’è la tua pratica acqua micellare, ne versi un pochino su 2-3 dischetti di cotone, passi su tutto il viso e via! E’ un’abitudine, lo fai senza nemmeno pensarci, ma che fine fanno salviettine e dischetti di cotone usa e getta?
Le salviette struccanti contengono poliestere, fibre di rayon e polipropilene e in più sono spesso imbevute di tensioattivi aggressivi e alcool. Oltre a non essere efficaci nella rimozione delle impurità e a favorire irritazioni e pori ostruiti, sono rifiuti da destinare alla frazione indifferenziata e NON possono essere riciclate in alcun modo. Per decomporsi impiegano fino a 100 anni e se gettate nel gabinetto possono causare danni gravissimi agli ecosistemi marini.
Meglio allora i dischetti in cotone, penserai, almeno è una fibra naturale. Ma quelli usa e getta, per diventare idonei all’uso medico e cosmetico, sono trattati con soluzioni alcaline e sottoposti a un processo di sbiancamento che non li rende smaltibili nella frazione umida.
Il loro tempo di vita è meno di un minuto prima di essere gettati nella spazzatura e l’utilizzo di soli 2/3 dischetti o salviettine al giorno corrisponde a 730/1095 gettati in un anno. Se a questo aggiungi l’enorme consumo di acqua necessaria per la coltivazione del cotone, i trattamenti chimici e le loro confezioni di plastica, puoi facilmente concludere che dischetti e salviettine usa e getta sono da eliminare dalla nostra skincare routine.
Già, ma poi come mi strucco?
Iniziare ad usare i dischetti struccanti lavabili e riutilizzabili significa fare la differenza: per la pelle, per il conto in banca, ma soprattutto per il pianeta.
Si possono lavare a mano o in lavatrice e durano anni. Volendo si possono anche realizzare in casa, ritagliandoli da vecchi asciugamani. Lo strofinamento con un normale panno di spugna, però, potrebbe aggredire eccessivamente la pelle.
Per questo abbiamo fatto una lunga e accurata ricerca per individuare un prodotto che garantisse al contempo massima efficacia, delicatezza e sostenibilità. Dalla collaborazione con il laboratorio artigianale Elbidesign è nato Pad “velluto” con un lato in morbidissimo velluto di cotone bio GOTS, ideale per gli occhi e le pelli più sensibili, e un lato in bambù Oeko-tex per tutti i tipi di pelle e per agevolare la pulizia nella zona T (fronte, naso, mento).
Il bambù è una pianta che cresce molto velocemente, è infestante per cui non richiede l’uso di pesticidi, necessita di meno acqua rispetto ad altre piante e consuma mediamente il 30% in più di anidride carbonica!
Ma pad velluto ha anche una caratteristica del tutto unica: in tutti i dischetti lavabili testati il tessuto tendeva ad indurirsi già dopo i primi lavaggi e quindi risultava molto meno morbido sulla pelle. Pad velluto invece è l’unico che ha dimostrato di mantenere la morbidezza anche dopo molti lavaggi.
Però costano molto di più dei dischetti usa e getta!
Sicuro? Facciamo due conti: Pad velluto ha una superficie maggiore rispetto ad un dischetto tradizionale per cui ne bastano 1, massimo 2 al giorno. Quindi con 4 pad ne avrai sempre di asciutti e puliti sia che li lavi velocemente con un po’ di sapone subito dopo averli usati, sia quando quella sera sarai troppo stanca e non avrai voglia di lavarli subito. Spesa totale: 24 euro.
Una confezione di 80 dischetti costa mediamente 2 euro, se in un anno ne consumi 800 già in 2 anni avrai speso 40 euro, quasi il doppio del costo dei 4 pad riutilizzabili! Se al costo economico aggiungi anche quello ambientale non potrai che passare anche tu ad una skincare ancora più sostenibile!