Le pubblicità ci raccontano cosmetici miracolosi pieni di principi attivi che penetrano immediatamente nella pelle eliminando ogni inestetismo. C’è però anche chi dice l’esatto opposto: gli attivi cosmetici restano in superficie, non penetrano nella pelle e quindi non funzionano.
A chi dobbiamo credere? A nessuno, solo ragionare.
Partiamo con il chiarire che la pelle, soprattutto quando è in piena salute, non è una struttura facilmente permeabile perché, fortunatamente, ha una funzione barriera. Questa da un lato impedisce l’eccessiva perdita d’acqua verso l’esterno e dall’altro limita il passaggio di patogeni e sostanze estranee verso l’interno. Tuttavia non si tratta di una barriera totalmente impermeabile: basti pensare che l’assorbimento attraverso la cute è una delle tre possibili vie di ingresso delle sostanze nel nostro organismo, insieme all’ingestione e all’inalazione.
L’assorbimento percutaneo, cioè la capacità di un principio attivo di diffondere attraverso la pelle, è, ad esempio, il meccanismo che sfruttano i farmaci ad uso topico come gel, pomate, cerotti transdermici, ma anche le sostanze tossiche a cui potremmo essere esposti accidentalmente: solventi, detersivi, sostanze acide, alcaline oppure componenti di oli essenziali (molecole molto piccole e leggere capaci di attraversare la barriera cutanea).
Veniamo quindi ai nostri cosmetici.
Prima di credere ai mirabolanti effetti raccontati dalle pubblicità o prima di affermare che un principio attivo non è efficace perché non penetra, bisogna necessariamente farsi delle domande. Qual è l’azione desiderata? E quindi qual è il livello di assorbimento ottimale?
Esistono infatti diversi livelli di diffusione delle sostanze nei diversi strati della pelle.
- Possono distribuirsi nello strato corneo, la parte più esterna dell’epidermide. Già questo livello d’azione è estremamente importante perché fornisce idratazione e protezione alla cute e aiuta a ridurre la perdita d’acqua, contribuendo a migliorare l’aspetto generale della pelle.
- Possono superare lo strato più esterno fino alla parte centrale dell’epidermide (strato granuloso). E’ qui che agiscono ad esempio le sostanze umettanti che attirano l’acqua dall’ambiente dando alla pelle un aspetto più elastico.
- Possono raggiungere gli strati più profondi dell’epidermide, cosa possibile solo per alcuni attivi di piccole dimensioni opportunamente veicolati.
Il livello di assorbimento, quindi, dipende principalmente:
- dalla funzione del cosmetico: un prodotto solare, una pasta all’ossido di zinco o un fondotinta sono pensati per restare in superficie, proprio per la loro funzione protettiva o decorativa;
- dalla formulazione del cosmetico, cioè dalla scelta dei principi attivi, dei sistemi che veicolano il principio attivo e dalla presenza o meno di sostanze capaci di potenziarne l’assorbimento.
In generale le caratteristiche che rendono più probabile la penetrazione delle sostanze sono:
- un basso peso molecolare: sostanze di piccole dimensioni (500-1000 Dalton);
- affinità ai lipidi della pelle: sostanze solubili in olio (es. vitamina A, E, D ecc.);
- stato fluido a temperatura ambiente;
- punto di ebollizione basso;
- struttura molecolare semplice (non troppo “ingombranti”).
E’ possibile favorire l’assorbimento cutaneo dei cosmetici?
Si, ecco alcune utili strategie:
- applica sempre il siero o la crema dopo un’accurata detersione della pelle: i lipidi estranei presenti sulla cute verranno rimossi così che lo strato corneo risulterà meno coeso e i principi attivi troveranno meno resistenza per essere assorbite.
- Se non hai la pelle sensibile, fai un peeling delicato 1-2 volte alla settimana: aiuterà ad eliminare il sottile strato di cellule morte superficiali e le sostanze attive saranno assorbite più facilmente
- idrata adeguatamente la pelle: più è idratata, maggiore è la probabilità di penetrazione del cosmetico;
- sii costante: applica il prodotto secondo le indicazioni per mantenere adeguata la quantità di sostanza applicata e quindi la probabilità che questa venga assorbita dalla cute;
- molto può dipendere anche dalla formulazione del prodotto cosmetico: la presenza di sostanze come esfolianti, fluidificanti della matrice lipidica superficiale (lipidi ed esteri lipidici), umettanti, emulsionanti e carrier come liposomi, fitosomi e nanosomi possono favorire l’assorbimento dell’attivo.
Quindi i migliori cosmetici sono quelli che penetrano di più nella pelle?
Dipende.
Non sempre è necessario che i principi attivi penetrino in profondità: per mantenere la cute in salute ed equilibrio è fondamentale migliorarne l’idratazione, obiettivo che si raggiunge potenziando la funzione del film idrolipidico di superficie.
In altri casi, come per i prodotti anti-aging, è possibile potenziare l’efficacia attraverso un maggior assorbimento. Bisogna però fare molta attenzione ad un aspetto: tanto più il sistema veicola principi attivi in profondità, tanto più bisogna essere certi che il cosmetico abbia un ottimo profilo tossicologico.
- Se il veicolo che fa penetrare l’attivo ha un pessimo profilo tossicologico, il fatto che penetri di più comporta inevitabilmente maggiori rischi per la salute;
- se aumenta la penetrazione di un principio attivo, aumenta anche l’esposizione ad esso per cui anche la valutazione della sicurezza deve tenerne conto;
- Le sostanze che aumentano la permeabilità cutanea potrebbero indebolire la funzione barriera e quindi rendere la pelle più vulnerabile alle sostanze tossiche non più adeguatamente “respinte” dalla cute. Di conseguenza aumenterebbero anche le problematiche relative alla tossicità ed al potenziale irritativo degli attivi cosmetici e dei veicoli in cui sono formulati.
Formulare un cosmetico, quindi, non è come fare una torta.
In cosmetica, spesso, la somma non fa il totale, né in termini di efficacia né in termini di sicurezza.